mercoledì 2 ottobre 2013

LEGAMBIENTE VENETO DICE NO AGLI OGM FRIULANI

LEGAMBIENTE VENETO: SRADICARE SUBITO I CAMPI DI MAIS OGM FRIULANI AL CONFINE CON IL VENETO
Basta mezze misure: agire subito per la tutela dei diritti dei consumatori e la sovranità alimentare

Legambiente Veneto sarà presente il 4 ottobre alla riunione della “Task Force per un’Italia libera da OGM” a Pordenone, presso l'area coltivata a mais OGM contro il decreto legislativo e contro ogni evidente e reiterata espressione dei cittadini e della popolazione italiana.

I campi coltivati con il mais OGM Mon 810 di Monsanto in FVG da Piergiorgio Fidenato presidente di “Movimento Libertario” sono una provocazione ed un pericolo: non solo il mais, la cui casa produttrice ha recentemente rinunciato a brevettare altri OGM in Europa perché “non vede prospettive di mercato”, è stato piantato contro l'evidente posizione del paese e adesso c'è anche un decreto legge che lo certifica e ne permette l'eradicamento, ma sono un atto eversivo e gravissimo: un manipolo di persone, contando sull'inarrestabile contaminazione del polline attraverso il vento, vuole fare trovare gli italiani davanti al fatto compiuto, imponendo la volontà dei pochissimi contro quella dei moltissimi.. si tratta di un gesto molto violento sul piano formale e simbolico, che schiaffeggia lo stato di diritto e mina le basi della convivenza civile: la tua libertà di coltivare, finisce dove comincia quella degli altri di mangiare cibo senza ogm.
Il problema è anche molto Veneto: non esiste coesistenza tra colture OGM e non OGM in pianura padana, perché il vento fa il suo lavoro: quindi va applicato il principio di precauzione, perché la deriva porterebbe inevitabilmente nel giro di un paio d'anni alla contaminazione dei campi di mais veneti e farebbe venir meno ogni possibilità di mantenere il territorio regionale OGM Free.
Per quello Legambiente assieme alla task force chiederà un intervento serio e drastico da parte delle istituzioni e una presa di posizione anche da parte della regione veneto, che avevamo sollecitato sul caso mesi fa e che si è sempre coerentemente spesa contro la prospettiva dell'agricoltura transgenica perché non adatta alla cultura alimentare ed al modello agricolo italiano.